Insieme senza esitare
Category : Formazione , Giovani
E’ quetso il titolo del convegno Cism-Usmi-Pastorale Vocazionale CEI a cui abbiamo partecipato dal 18 al 22 novembre a Collevalenza. Quattro giornate per riflettere, interrogare e interrogarsi, lasciarsi provocare sui temi di diversità, interculturalità, intergenerazionalità. Giornate intense e dense di contenuti ma anche, o soprattutto, ricche di amicizia e nuove relazioni, che ci aiutano a sentirci parte di una Chiesa in cammino, non come piccole isole ma come fratelli e sorelle che scoprono insieme strade nuove!
Per raccontarvi cosa abbiamo vissuto abbiamo scelto alcune immagini, e per ognuna di esse una frase che ci ha stupito e che ci siamo portate a casa.

Ho cercato di mettere insieme l’immagine della Pentecoste e pezzi di puzzle perché mi ricordano la frase di Turoldo: “sei fedele alla Chiesa se la aiuti a cambiare” per dire com’è importante che ognuno di noi, piccola tessera di un grande puzzle, mettiamo il nostro apporto intellettuale, fisico, creativo, dinamico, critico ecc, per aiutarci tutti insieme a costruire una Chiesa sempre più vicina al sogno di Dio. Tenendo presente che lo Spirito Santo ci è stato donato. Dobbiamo smettere di trovare il colpevole in ogni situazione, dobbiamo cominciare a prenderci cura del nostro modo di vivere il cristianesimo… E a prenderci cura di tutta l’umanità, non solo pensando ai nostri pochi cattolici che vengono ancora a Messa… Tenendo in mente quella frase del film Ameluk: “io non mi prendo cura degli altri perché sono cattolici loro, ma perché sono cattolico IO”

Essere umano è un processo perognuno, lo diciamo continuamente. Allora cerchiamo di vivere insieme valorizzando le diversità per costruire nuove fraternità dove ognuno perdona, condivide, si sacrifica…fino a diventare una famiglia.


Siamo tutti fratelli ma diversi: per colori, capacità, cultura, età, carattere. L’importante è riconoscerci persone fragili, impegnandoci per comprendersi, aiutarsi, accettarsi e dialogare, per creare tra noi un’armonia insieme; per costruire una Chiesa e una Comunità senza divisione, giudizio, non egocentrica, come Gesù ha insegnato ai suoi disepoli.


La nostra diversità è la nostra bellezza e ricchezza naturale, interculturalità e multiculturalità è un dono che dobbiamo scoprire e vivere insieme con gioia.

Gesù ci chiama a vivere insieme. Amandoci, aiutandoci, ascoltandoci, rispettandoci, accogliendoci e capendoci anche se siamo molto diverse tra noi…perchè facendo così la nostra vita diventa una meravigliosa comunione!

…cioè non è cieco ai colori…
ma vede e ama ogni colore…
e la vita a colori è sicuramente più bella!

“Mentre la gente, la gente non si comprende più: ogni individuo usa una lingua diversa. Babele diventa il luogo della confusione, dell’incomprensione. Bisogna imparare a capirsi di nuovo, da una lingua all’altra. A piccoli passi. Parola per parola. È un castigo certamente più blando rispetto al diluvio e allo sterminio totale che la generazione precedente si è meritata. Forse non è stato nemmeno un castigo vero e proprio, ma un modo per attestare la complessità del genere umano, per moltiplicare la sua capacità di espressione, le infinite sfumature di ogni parola in ognuna delle tante lingue del mondo.
Forse è stato più un dono che un castigo, la torre di Babele.”

La diversità esprime la creatività del Creatore
Custodire…
Le singole persone: Permettere che le persone possano FIORIRE ma non SOPRAVIVERE .
L’unità: La fraternità è il più CREDIBILE Vangelo che possiamo TESTIMONIARE oggi!
La storia e il carisma: Il nostro Dio è il Dio della storia e la nostra fede è una fede che opera nella storia. Non c’è FEDELTA senza CAMBIAMENTO.
Custodire è il modo di servire Dio, e noi siamo chiamati a custodire i nostri fratelli e sorelle,perché si custodisce solo ciò che per noi ha un valore.
Deo Gratias!!
Sorelle di Casa Formazione