Babbo Natale ha poco lavoro
Category : Vita consacrata
Le nostre Sorelle del Monastero cottolenghino di clausura «San Giuseppe» di Torino hanno scritto una fiaba per tutti i bambini che quest’anno vivono il Natale nella Pandemia.
“…Siamo nell’anno 2020, in piena pandemia: molti negozi sono chiusi e i soldi sono pochi. Si avvicina il Natale. I bambini attendono la festa, i regali, scrivono letterine a Babbo Natale con la lista dei loro desideri, come ogni anno, anche se sanno che questo Natale sarà diverso…
In un grande palazzo, alla periferia di una grande città, due fratellini sono intenti a scrivere cosa desidererebbero trovare sotto l’albero. Discutono tra loro sui regali da chiedere. La mamma dalla cucina li sente parlare e sospira: come potranno, lei e il papà, far capire ai bambini che quest’anno dovranno rinunciare a parecchi dei loro sogni?
Molti altri genitori stanno vivendo questa fatica… si rivolgono a don Mario, il loro giovane parroco. Come fare, gli chiedono, per far vivere bene questo Natale ai bambini perché non restino troppo delusi?
Don Mario si mette nei panni dei genitori e, pensa che ti ripensa, gli viene un’idea! Certo, parla tra sé, faremo una caccia al tesoro durante la novena di Natale sul profilo Facebook della parrocchia, presenterà Babbo Natale, tanto quest’anno ha poco lavoro, ride sotto i baffi!
Si immagina la scena: ogni sera un indizio e chissà dove arriveremo, pensa, sfregandosi le mani…
Avvisati in tempo con un messaggio Whatsapp, tutti i bambini del catechismo, puntuali si collegano e la sera del 16 dicembre, comincia l’avventura. I genitori sono entusiasti, preparano i biglietti e li nascondono, i bambini, cercano, trovano, provano a capire, sono tutti eccitati. Cosa succederà?
Prima sera, un bigliettino sotto il televisore: «Mi calpesti e io ti accompagno! Cosa sono?». Un bel rompicapo: cosa sarà?
I bambini sono tutti in fermento, i genitori ridono sotto i baffi, partono chat come una valanga: i bambini si consultano con i loro amici, si consultano con i genitori e dopo essersi spremute ben bene le meningi, ci arrivano: è la strada! Evviva!!!
Seconda sera: «Ti proteggo dal freddo anche se non sono morbida. Cosa sono?». Anche qui consultazioni e ipotesi a non finire e dopo un lungo ragionare ecco la luce: è la grotta!.
Terza sera: le pecore… i bambini capiscono: stanno costruendo il presepe!
Papà e mamma cercano l’occorrente, portano su un grande scatolone dalla cantina. I bimbi lo aprono, cercano, trovano, l’entusiasmo sale.
Quarta sera: i pastori; quinta sera: il bue e l’asino; sesta sera: la stella; settima sera: Giuseppe; ottava sera: Maria… è già il 24… nona sera, arriva il grande protagonista: Gesù!
Babbo Natale si complimenta con i bambini: «Bravi! Avete trovato il regalo più importante: il piccolo Gesù! A lui potete esprimere tutti i vostri desideri.
Condividiamo sulla chat. Cosa possiamo chiedere a Gesù?». I bambini subito si attivano: «che la nonna guarisca», scrive il primo, «che il papà torni con noi», scrive un secondo, «che finiscano le guerre» scrive un terzo… i messaggi si moltiplicano: «che finisca la pandemia», «che tutti i bambini abbiano vicino i genitori e i nonni per Natale», «che i bambini malati possano guarire», «che la mamma non pianga più perché il papà non trova lavoro»… «che la mia sorellina smetta di farmi i dispetti…», «che per il mio cagnolino Tap, ci sia un posto nel paradiso degli animali…», che… che … che…, è un fiume di messaggi.
Babbo Natale è commosso e contento: i bambini hanno capito chi porta i regali veri, lo può fare solo Gesù! Lui, povero vecchio, porta solo i regali che si possono comprare…
Anche se i negozi sono chiusi… i regali veri si possono sempre chiedere, che ne dici? Buon Natale!!!
Grazie, carissime Sorelle con la condivisone di questa storia non solo avete fatto un dono ai piccoli che l’hanno letta e la leggeranno, ma anche per noi adulti fa molto bene ascoltare parole che ci riportano ai grandi valori e al senso vero e profondo del Mistero che a Natale siamo invitati a contemplare.