“Se
lei, perché non io?”
Il cambiamento, il rinnovamento, la
conversione nascono sempre da un interrogativo, dalla capacità di porsi
domande, di lasciarsi raggiungere da provocazioni…
Dalle domande nascono i desideri, le
aspirazioni, i sogni e i progetti…
Le domande generano processi per
intraprendere cammini e giungere a dare le giuste risposte, le possibili
soluzioni….
Questa domanda
dovrebbe suscitare in noi il desiderio di corrispondere al dono di Dio che è in
noi, e cioè alla chiamata, personale ed unica, alla santità che, nel suo
infinito e misericordioso amore, Egli ha desiderato, da sempre, per noi, per la
nostra gioia, per la nostra pienezza di vita.
La
nostra Sorella e Serva di Dio sr. Maria Carola Cecchin, per Grazia di Dio, ha
saputo lasciarsi afferrare dalla Carità di Cristo e vivere nella Carità di
Cristo, donandosi in un servizio caritatevole e materno ovunque: nella sua
famiglia d’origine e nella grande famiglia religiosa cottolenghina, nelle
comunità in cui ha vissuto la propria consacrazione religiosa, in Italia e
soprattutto in Africa, dove era partita come missionaria e dove vi ha “speso”
molti anni della sua vita.
Una santità del quotidiano, quella di sr. Maria Carola.
Era l’angelo
della famiglia, delle piccole cure, delle attenzioni amorose per i fratelli
e per le sorelle, sempre lieta, operosa e servizievole, attenta ad intuire ogni
loro desiderio…
Alla
Piccola Casa, si dona totalmente a tutti con generosità, tenerezza, con cuore
di “sorella
e madre”, di “fedele serva dei poveri”.Santità eroica, vissuta da lei come missionaria ovunque c’era un povero, un ammalato, un affamato, un
abbandonato che chiedeva aiuto.
“Le visite ai villaggi, la cura ai malati occupavano le giornate… E
questo con la pioggia e il sole, sempre a piedi, a contatto con gli indigeni,
cercando di parlare la loro lingua. Malattie, fame, difficoltà nella corrispondenza, trasferimenti … tutto
avrebbe potuto mettere a dura prova la fede, spegnere il fuoco della
carità, invece nulla la ferma.La fede
granitica, la carità sempre più appassionata e la certezza che “’na bôna mort a
pagrà tut”,(una buona morte ripagherà di
tutto) le da forza e coraggio”.
Alcune
testimonianze così la tratteggiano:
– Era
una donna di grande fede che sapeva trasmettere l’amore per il Signore pur
nella difficoltà della lingua, sia nel catechismo che nei rapporti con la
gente…
– La sua
fede era nutrita dalla Parola di Dio, da solide letture e da intensa preghiera
e adorazione…
– Era
certa che Dio chiama tutti ad entrare nel suo progetto di salvezza. Tutte le
sue fatiche le offriva al Signore per le anime, senza badare alla salute, al
pericolo…
Il 6
gennaio 1899, Solennità dell’Epifania e giorno della sua Professione Religiosa,
in un atto di fede e di abbandono fece al Signore questa preghiera che sembra
anticipare quanto poi visse: “Che il mio
corpo si consumi come questa cera, o Gesù, scompaia dopo aver tanto fatto e
sofferto, né di me resti traccia quaggiù
come nulla resterà di essa! Che della mia anima, come da questo lucignolo,
emani luce e calore: luce radiosa per me nella conoscenza Tua, calore infuocato
per il prossimo che dovrò amare tanto da dimenticare me stessa, per poterlo
beneficare, edificare e portare a Te, o Gesù, Amore mio Divino! A Te che scelgo
per mia porzione nel tempo e nell’eternità”.
Sr.
Maria Carola muore nel viaggio di ritorno dalla terra d’Africa e il suo corpo
viene sepolto nel Mar Rosso.
Molto si può dire del cuore materno di sr. Maria Carola….per questo lasciamo alla lettura del testo in allegato che riporta l’intervento di don Paolo Boggio, sacerdote cottolenghino, nel giorno della sua Commemorazione.
Deo Gratias!
Testo della riflessione di don Paolo Boggio
Scarica qui l’audio
Per saperne di più: Presentazione Suor Maria Carola